Null Paravento a sei ante in velluto alluciolato di Firenze con gigli, manifattu…
Descrizione

Paravento a sei ante in velluto alluciolato di Firenze con gigli, manifattura fiorentina, XVII secolo, velluto di seta tagliato in cremisi, fondo in gros de Tours in filo d'oro avvolto a intervalli regolari, detto alluciolato. Il disegno di questo velluto si basa sul fleur-de-lys araldico dello stemma della città, adottato nel Medioevo; uno dei disegni è vicino all'originale, mentre il secondo è più influenzato dall'estetica del repertorio floreale turco-ottomano, a sottolineare le permanenti influenze stilistiche reciproche e gli scambi economici nel XVI e XVII secolo nella produzione di lussuosi velluti apprezzati tanto dalle élite italiane quanto dalla corte del sultano di Costantinopoli. L'uso di questo velluto emblematico per Firenze è legato in particolare ai paramenti liturgici del culto di San Giovanni Battista, patrono della città, e il modello rimase sul telaio dei tessitori fiorentini fino al XVIII secolo. Il Museo di Palazzo Davanzati conserva un ricamo cinquecentesco con la stessa decorazione, noto come pallio di San Giovanni Battista, e un frammento di questo velluto (Inv. 337-340). Il paravento è montato in un secondo momento, con ogni foglio steso a tutta larghezza di 280 x 57 cm, per una lunghezza eccezionale di 16,80 m, compresa la larghezza delle cimose (alcuni incidenti e usura). Bibliografia: Berti (L.), Il Museo di Palazzo Davanzati a Firenze, Electa. Cat. n. 196 riprodotto. Orsi Landini, (R.), I paramenti sacri della Cappella palatina di Palazzo Pitti, Firenze, Centro, 1988. Cat. n. 13.

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Paravento a sei ante in velluto alluciolato di Firenze con gigli, manifattura fiorentina, XVII secolo, velluto di seta tagliato in cremisi, fondo in gros de Tours in filo d'oro avvolto a intervalli regolari, detto alluciolato. Il disegno di questo velluto si basa sul fleur-de-lys araldico dello stemma della città, adottato nel Medioevo; uno dei disegni è vicino all'originale, mentre il secondo è più influenzato dall'estetica del repertorio floreale turco-ottomano, a sottolineare le permanenti influenze stilistiche reciproche e gli scambi economici nel XVI e XVII secolo nella produzione di lussuosi velluti apprezzati tanto dalle élite italiane quanto dalla corte del sultano di Costantinopoli. L'uso di questo velluto emblematico per Firenze è legato in particolare ai paramenti liturgici del culto di San Giovanni Battista, patrono della città, e il modello rimase sul telaio dei tessitori fiorentini fino al XVIII secolo. Il Museo di Palazzo Davanzati conserva un ricamo cinquecentesco con la stessa decorazione, noto come pallio di San Giovanni Battista, e un frammento di questo velluto (Inv. 337-340). Il paravento è montato in un secondo momento, con ogni foglio steso a tutta larghezza di 280 x 57 cm, per una lunghezza eccezionale di 16,80 m, compresa la larghezza delle cimose (alcuni incidenti e usura). Bibliografia: Berti (L.), Il Museo di Palazzo Davanzati a Firenze, Electa. Cat. n. 196 riprodotto. Orsi Landini, (R.), I paramenti sacri della Cappella palatina di Palazzo Pitti, Firenze, Centro, 1988. Cat. n. 13.

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