SAINT-EXUPÉRY Antoine de (1900-1944) Manoscritto autografo. [1938?]; 6 pagine in…
Descrizione

SAINT-EXUPÉRY Antoine de (1900-1944)

Manoscritto autografo. [1938?]; 6 pagine in-4 in inchiostro nero. Testo inedito, evocazione delle oasi, e riflessione sulla guerra, un passaggio della quale sarà riutilizzato in Terre des hommes. Il manoscritto presenta alcune cancellature e correzioni. La scrittura è difficile da decifrare, e le citazioni che daremo sono talvolta congetturali. "Ero sbarcato in Marocco in occasione di un trail. E avevo soggiornato a Foued el Hassan e Goulimine, quei posti pre-sahariani che erano già oasi con i loro palmeti, la loro acqua corrente e quelle lavatrici che fanno il miracolo delle oasi. Improvvisamente il dominio degli uomini cessa nella terra bianca e nella sabbia". Evoca le "strade ripide dell'Atlante, [...] quelle fessure nelle scogliere dove inizia il mare". E già queste scogliere dove l'acqua diventa divina. "Se n'è andato con la sua borsa dell'acqua. Pensava di raggiungere il posto... Ma il pozzo su cui contava si era prosciugato. Si fermò a circa 2 chilometri di distanza, e lo trovammo che ritornava..." Questa atmosfera è già diversa da quella della Beauce. Il boemo può, ad occhi chiusi, muoversi e vivere. Vive in questo grande parco d'Europa"... Perché l'uomo non vuole lasciare le città? "Colui che viveva di notte nel deserto, accanto a un fuoco caldo, e vedeva le stelle apparire lentamente verso est... Dovevo solo attraversare la mia memoria per trovarla [...] Questo vento, questa sabbia, queste stelle e questo sole. E installato lì per preservarli, l'uomo. [...] Camminando di palo in frasca, lo troviamo che ti batte sulla spalla e ti disseta, [...] in queste oasi tra le palme e le puttane [...] o se viaggia in carovana portando le sue cianfrusaglie forse da un villaggio all'altro, ma anche i suoi amori [...] e i suoi rimpianti e i suoi desideri... Saint-Exupéry ritrova l'uomo che "è stato il nostro interprete sulla linea, per anni, verso Beirut. È un kaid da qualche parte"... Poi cita il capitano de Latour, che racconta un episodio della guerra del Rif [questo passaggio è stato ripreso, con variazioni e senza il nome dell'ufficiale, nell'articolo del Paris-Soir del 4 ottobre 1938, "Il faut donner un sens à la vie des hommes", parte del rapporto La Paix ou la Guerre? e integrato nel capitolo VIII di Terre des hommes (Pléiade, t. I, p. 277-278 e 356-357)]: il capitano riceve dei parlamentari da una tribù di montagna, quando la sua postazione è attaccata da un'altra tribù; i suoi ospiti lo aiutano a respingere l'attacco. "Il giorno dopo è il loro turno di attaccare Latour. Ma prima della battaglia un emissario viene da lui. /- Ieri ti abbiamo difeso. Abbiamo speso trenta proiettili per voi. Ridateceli. E' regolare... /Latour restituisce loro, come un gran signore, queste pallottole che sono destinate a lui. [...] Mi ha raccontato questa storia. E lui tace e io taccio. E so cosa rimpiange. Quella nobiltà nelle relazioni umane. [...] Potrei benissimo chiedergli di "giustificare la tua guerra a me? Mi risponderebbe male, perché abbiamo dei concetti. E che ci si deve giustificare in qualche modo. Ma in fondo non ci crederà, e nemmeno gli altri. Questa è la mia grande verità sulla guerra"... E così via.

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SAINT-EXUPÉRY Antoine de (1900-1944)

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