FLAUBERT Gustave (1821-1880)

L.A.S. "Gve Flaubert" indirizzato a Ernest FEYDEAU. [Croisset] Domenica 5 agosto [1860]; 2 pagine in-8 su carta blu (piccolo strappo nella piega centrale della seconda pagina che colpisce tre lettere Honteusem "ent"). Bella lettera, in termini crudi, sui progressi di Salammbô. "Cominciavo a trovare il tempo lungo! e mi chiedevo se non eri rimasto bloccato in fondo all'ano di un momo orientale quando è arrivata la tua epistola. Trascuri troppo la tua calligrafia; ho fatto fatica a leggerti. Non arrabbiatevi e tagliate le vostre piume. Mi sembra, mio buon uomo, che tu te la stia prendendo comoda. Vai avanti, divertiti, liberati di tutti i tipi di urti. - Resta lì il più a lungo possibile. Ti mancheranno gli stivali di pelle rossa e le fighe senza capelli. Ma mentre sei lì, allontanati il più possibile. Vai a Tuggurt. - Da Costantino è molto facile. Se lungo la strada scoprite qualche barzelletta adatta ad essere inserita in Salammbô, raccontatela al vostro amico. [...] Non ci vedremo molto quest'inverno. Andrò "nell'Atene moderna" in novembre, per la commedia di Bouilhet. - Poi tornerò qui - da solo - per ritagliare quante più pagine possibili. Perché vorrei che il 1861 vedesse la fine del mio romanzo sanguinoso. Sto finendo il capitolo VIII - (ne avrò altri sei!) La mia battaglia di Macar è finita, almeno provvisoriamente. Perché non ne sono soddisfatto. Deve essere ripreso. Può essere meglio. Poi evoca la caduta della "commedia dell'accademico Ponsard" [Ce qui plaît aux femmes], "vergognosamente caduta, caduta come si cadeva in passato - piatta - classicamente. È un'eleganza in più. Ma siccome il pubblico ha fischiato molto, mi chiedo se non sia un onore? e sospetto che la sua opera sia migliore delle precedenti". Legge Hétérogénie del suo amico dottor Pouchet: "mi abbaglia! Che quantità di splendide sciocchezze ci sono in natura. [...] Che tipo di libro stai sognando? È un romanzo? un viaggio? o un trattato? o i Saggi? Che ne sarà di Sylvie in mezzo a tutto questo? Non me lo dite! [...] Parliamo spesso di Vostra Signoria - e del resto, ogni volta che vado a pisciare contemplo il vostro ritratto truculento sopra il mio comodino, - & vi saluto un po'. No, vecchio mio, non credere che i soggetti belli facciano buoni libri. Temo, dopo la realizzazione di Salammbô, di essere più che mai convinto di questa verità. Rumine la, mentre per te, c'è ancora tempo"... RIFERIMENTO Corrispondenza (Pléiade), t. III, p. 100