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Antonio Mancini (Roma 1852 - Roma 1930) RITRATTO DI MATHILDE HIRSCH olio su tela, cm 101x126 firmato e iscritto "London" in basso a sinistra retro: sul telaio cartiglio della mostra alla Royal Academy of Arts di Londra del 1956-1957   MRS LEOPOLD HIRSCH oil on canvas, 39" 3/4 x 49" 1/2 signed and inscribed "London" lower left on the reverse: on the stretcher label of the exhibition at the Royal Academy of Arts in London, 1956-1957   Provenienza Mrs Leopold Hirsch, Londra Mrs Thomas Lowinsky Collezione Margaret Wilson Llangammarch, Breconshire, Inghilterra Collezione J.S. Clarke (in deposito al Bristol City Museum Art Gallery, 1958-1983) Collezione Edward Cohen, Londra Collezione privata, Milano   Esposizioni Italian Exhibition, Earl's Court, Londra, 1904 British Portraits, Royal Academy of Arts, Londra, 1956-1957 Trafalgar Galleries at the Royal Academy III, Londra, 1983   Bibliografia Italian Exhibition, Earl's Court, London 1904, p. 56 E. Giannelli, Artisti napoletani viventi. Pittori, scultori, incisori, architetti, Napoli 1916, p. 308 A. Schettini, Mancini, Napoli 1953, p. 240 British Portraits, Catalogue 3 - second edition, winter exhibition (Royal Academy of Arts, Londra, 1956-1957), London 1956, p. 149, n. 483 (con datazione erronea 1906 circa) Bristol Art Gallery Annual Report, 1958 D. Cecchi, Antonio Mancini, Torino 1966, pp. 184, 193-194, 325, ripr. tav. 28 D. Cecchi, Denunciò la propria famiglia l'immortalatore degli "Scugnizzi". Scritti inediti di Antonio Mancini, "o pittore pazzo", in "Giornale d'Italia", 28-29 gennaio 1969, p. 3 Don Riccardo, Artecatalogo dell’Ottocento. “Vesuvio” dei pittori napoletani, vol. II, Roma 1973, p. 289 Trafalgar Galleries at the Royal Academy III, London 1983, pp. 98-99, n. 38 ripr. Phillips Son and Neale, 18 aprile 1983, n. 173 (da Witt Library) Le opere pittoriche vendute in Italia e all'estero, a cura de "Il Mercato Dell'Arte" - Prezzi e mercato 2, Como 1984, p. 98 ripr. E. Kilmurray, R. Ormond, John Singer Sargent. The later portraits. Complete Paintings, vol. III, New Haven and London 2003, p. 74 W. Hiesinger in Antonio Mancini Nineteenth-Century Italian Master Celebrating the Vance N. Jordan Collection at the Philadelphia Museum of Art, Philadelphia Museum of Art, 20 ottobre 2007 - 20 gennaio 2008, catalogo a cura di U.W. Hiesinger, New Haven 2007 M. Ursino, Ritratti Eccellenti nella pittura di grandi maestri dell'Ottocento e del Novecento, presentazione di M. Calvesi, Roma 2007, p. 54 M. Carrera, Antonio Mancini in Inghilterra. Il rapporto con John Singer Sargent in “Storia dell’arte”, 133, settembre-dicembre 2012, pp. 153-180: 165, ripr. fig. 15 C. Virno, Antonio Mancini. Catalogo ragionato dell'opera, Roma 2019, vol. I, pp. 321-322 n. 530   Nel maggio del 1902, Antonio Mancini partecipa alla prestigiosa esposizione alla Royal Academy di Londra debuttando così ufficialmente tra i ritrattisti contemporanei attivi in terra inglese. Arrivato in Inghilterra l’anno precedente grazie al rapporto di consolidata amicizia con il collega americano John Singer Sargent, il suo impegno nei mesi vissuti a Londra si concentra proprio sulla ritrattistica di commissione, tematica principale della sua ricchissima produzione. Il dipinto esposto alla Royal Academy con il generico titolo Portrait of a lady, è identificabile con il Ritratto di Mary Hunter, nota collezionista di arte contemporanea, amica di Sargent e principale committente di Mancini nel periodo londinese. La Hunter, già effigiata da Sargent nel 1898 in un dipinto a figura intera custodito alla Tate Gallery di Londra, viene raffigurata da Mancini in abito nero su sfondo scuro in un ambiente della casa di famiglia di Selaby, nel Darlington, luogo in cui l’artista romano ritrae anche il marito e la figlia. Alla sua sinistra c’è un mobile su cui la signora sembra cercare un appoggio con la mano mentre è comodamente adagiata su un divanetto di stoffa gialla che illumina la scena. Il quadro sembra essere speculare al nostro, realizzato pochi mesi dopo e raffigurante la moglie di Leopold Hirsch, Mathilde, seduta su un sofà dai toni giallo dorato, tra morbidi cuscini colorati che le coprono i piedi. Tiene con una mano un libro aperto, le cui pagine bianche, assieme al tessuto che le ricopre il decolté, diventano una meravigliosa fonte di luce, mentre l’altra è appoggiata a un tavolino alla sua destra. In entrambi i ritratti si nota la generosa pennellata materica, tipica della produzione di Mancini di questo periodo, che tanto colpisce la critica intervenuta all’esposizione della Royal Academy. La signora, elegantemente vestita con un abito nero che acquista vol

milano, Italia