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Pompeo Mariani (Monza 1857 - Bordighera 1927) AL CAFFÈ olio su cartone, cm 23x15,5 firmato in basso a sinistra retro: timbro della Mondial Gallery di Milano   AT THE CAFE oil on cardboard, 23x15.5 cm signed lower left on the reverse: stamp of the Mondial Gallery of Milan   Provenienza Mondial Gallery, Milano Collezione privata   Bibliografia A. Ranzi in M. Di Giovanni Madruzza, Pompeo Mariani, catalogo ragionato, Milano 1997, n. 894, p. 427   Nel taccuino 33, che il 25 e 26 settembre 1909 durante un breve soggiorno veneziano coincidente con la sua partecipazione alla Biennale il pittore monzese Pompeo Mariani utilizzò per fermare con matite colorate e acquerelli momenti vissuti in quei due giornifatti di passeggiate tra le calli, pomeriggi al caffè, passaggi di gondole nei canali, compare il ritratto di un viso femminile intitolato Giovane dama (Taccuini di viaggio e opera grafica di Pompeo Mariani, a cura di F. Enrico, Enrico Gallerie d’Arte, 1997, n. 1748, p. 421). La signora, vista di fronte, con lo sguardo abbassato, un cappello elegante a cingerle il capo, ricorda le sembianze di una delle due figure femminili effigiate in Al caffè. Potrebbe essere da quella visione fermata su uno degli innumerevoli taccuini tutti numerati e conservati con precisione estrema dall’artista che sia nato lo spunto per il nostro dipinto. Venezia, Milano, Bordighera, Montecarlo erano le città predilette dal pittore monzese nel periodo della belle époque. Dal 1908, nonostante mantenesse l’atelier milanese di via Montenapoleone, la sua residenza principale era diventata la villa della Specola a Bordighera, da dove spesso si recava a Montecarlo per immergersi nella vita mondana del casinò e dei caffè, come nel nostro caso, locali frequentati da dame italiane e straniere, soprattutto inglesi, giunte in riviera per lunghi e piacevoli soggiorni. Abiti, accessori, atteggiamenti aggraziati, colori morbidi, tutto riporta alla joie de vivre che vi si respirava in quegli anni e di cui Mariani, pronto a cogliere le sfumature della donna altolocata, la civetteria leziosa, ha lasciato numerose testimonianze ispirate a questo piacevole mondo. Nel caso del nostro quadro, scelto come copertina del catalogo generale dedicato al pittore, la scena si svolge in un interno illuminato da una grande finestra da cui si intravvede il passaggio esterno sommariamente disegnato. Questa fonte luminosa si trova alle spalle delle due signore sedute al tavolino intente a scambiarsi confidenze mentre sorseggiano una bibita. Innovativa la scelta di raffigurare in primo piano il tavolino e, costretto tra il bordo inferiore del supporto pittorico e il tavolo, lo schienale curvo della sedia che delimita tra i suoi lati un foglio rosato, forse una lettera che contribuisce ad illuminare l’angolo destro del dipinto maggiormente scuro. Cappelli, foulard variopinti e fiori tra le chiome accentuano l’eleganza e la piacevolezza della scena.   E.S.

milano, Italia