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Pietro Fragiacomo (Trieste 1856 - Venezia 1922) BARCHE A CHIOGGIA olio su tela, cm 26x45,5 firmato in basso a destra retro del telaio: timbri della Mondial Gallery di Milano, cartiglio della XIVa Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia del 1924, lettere 'L.C.' sul telaio   BOATS IN CHIOGGIA oil on canvas, 26x45.5 cm signed lower right on the reverse of the stretcher: stamps of the Mondial Gallery of Milan, label of the XIVa Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia of 1924, letters 'L.C.' on the stretcher   Provenienza Mondial Gallery, Milano Collezione privata   Esposizioni XIVa Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, 1924   Bibliografia XIVa Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, 4' ed., Venezia 1924, p. 107 n. 13   Nel 1924, due anni dopo la scomparsa di Pietro Fragiacomo, la Biennale di Venezia lo omaggiava con una mostra personale, un’intera sala allestita con numerosi lavori e la presentazione in catalogo del noto critico d’arte Ugo Ojetti, membro della Commissione ordinatrice assieme ai pittori Vincenzo De Stefani e Ettore Tito. L’amicizia con Tito, più giovane di qualche anno e artista presto affermato, aveva spinto Fragiacomo ad allontanarsi dalla scuola di paesaggio dell’Accademia di Belle Arti e ad iniziare a dedicarsi allo studio dal vero prediligendo il sestiere veneziano di Castello, vicino all’arsenale. Divenne così uno dei principali paesisti italiani. La sua partecipazione alle edizioni delle Biennali fu puntuale e costante, era comprensibile quindi che gli organizzatori volessero omaggiarne l’attività pittorica nella sua completezza. Tra le opere del primo periodo presentate al pubblico c’era anche Barche a Chioggia, risalente al 1887 datato in catalogo al 1888. Questa piccola tela, coeva a L’ora della polenta (Genova, Galleria d’Arte Moderna), quadro acquistato dal collezionista Luigi Frugone in quella circostanza espositiva, raffigura un gruppo di barche raggruppate in modo ravvicinato lungo la sponda del canale con un gioco di incastri di vele e alberi che occupano quasi tutto il supporto pittorico rispecchiandosi nelle acque chete lagunari. A differenza del soggetto scelto da Frugone, che già dal titolo riconduce a un’azione umana – alcune donne che cucinano su una barca ancorata in laguna -, nel nostro caso le figure sono delle macchiette appena accennate che ben si confondono tra le imbarcazioni. Così è anche per le strutture architettoniche sullo sfondo, poco leggibili a prima vista in questa composizione quasi astratta di linee e colori ben resa con una pennellata nervosa e dinamica dai tratti veloci. In Barche a Chioggia si ritrova il concetto di paesaggio caratteristico di Fragiacomo - persona buona e semplice, una vita schiva e legata alla famiglia, artista attratto dalla ricerca sincera del vero -, illustrato in catalogo da Ojetti: “Il buon paesista è un uomo modesto e silenzioso che stima l’uomo, come le piante, le bestie, le acque, le pietre, simile alle cose, cosa minima e passeggiera egli stesso, avvolto con le pietre e le piante al medesimo sole”. (U. Ojetti, Mostra individuale di Pietro Fragiacomo (1856 – 1922), in XIV Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, catalogo della mostra, 1924, p. 106).   E.S.

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