Ladislas SLEWINSKI (1854-1918)

Il piccolo porto di Doëlan, circa 1916 Olio su tela. Firmato sul retro. 55 x 73 cm Timbro inchiostrato sul retro della tela "Wladyslaw Slewinski ze spuscizny posmiertnej. E.Slewinska". Bibliografia : Catalogue raisonné of Ladislas Slewinski, by Wladyslawa Jaworska, Publishers of the People's Museum in Warsaw, 1981, illustrated under no. 296, notice no. 325 p 123. Provenienza : - Studio dell'artista Collezione Primel, Nei discendenti. Il nostro quadro è probabilmente l'ultimo dipinto da Slewinski. Jaworska lo data al 1916 e gli assegna l'ultimo numero nel suo catalogo ragionato. L'artista, che viveva in Francia da 17 anni, cercò di tornare nella sua terra natale tra il 1905 e il 1910. Il suo reinserimento nel paesaggio artistico polacco fu un fallimento. Ben presto entrò in conflitto con le istituzioni artistiche e la cattedra della Scuola di Belle Arti. Inoltre, Slewinski trovò difficile conciliare i principi sintetici con la visione del paesaggio nebuloso e malinconico della scuola polacca. Il connazionale e storico dell'arte Kepinski scrive: "Con il suo ritorno in Polonia Slewinski abbandonò sempre più i colori di cui aveva imparato i segreti a Pont Aven". Nel 1910, insieme a sua moglie, decisero di tornare in Francia e comprarono una casa a Pont-Aven e presto a Doëlan dove finì la sua vita. Con "Le petit Port de Doëlan, 1916" esibiamo uno dei capolavori dei suoi ultimi anni. In quest'ultimo periodo francese la tavolozza diventa più chiara anche se il disegno è ancora segnato dalle linee morbide del simbolismo. L'atmosfera diventa più serena, lo spazio è vasto, l'aria più trasparente, la luce più morbida. La colorazione ha delle preziosità morbide ma sostenute. La nostra grande tela impressiona e dimostra che "Slewinski è, insieme a Sérusier, tra gli artisti del gruppo Pont-Aven che più hanno contribuito alla durata della sua estetica e del suo messaggio" (Jaworska, 1971, p. 3). (Jaworska, 1971, p120). "Port w Doelan "jest jednym z późniejszych dzieł artysty, możliwe że ostatnim. Wedlug Władysławy Jaworskiej zostal namalowany w 1916 e de facto figuruje w jej zbiorze dzieł artysty jako ostatni. Mimo że kompozycja tego obrazu pozostaje symbolistyczna, światło łagodnieje, kolory jaśnieją a atmosfera staje się wręcz beztroska.