HESSE (Hermann).

Le Jeu des perles de verre. Parigi, Calmann-Lévy, 1955. 2 volumi in-8, tavole in polimero imitante l'acciaio, ciascuna traforata da trentacinque cellette con fondo a specchio, decorazione completata da quindici pezzi di madreperla e nove piccole perle di vetro incollate alle cellette centrali, dorso liscio muto in pelle argentata quadrettata, fodera da bordo a bordo nella stessa pelle argentata, fondi in pelle scamosciata verde, non rifilati, copertine e dorso, cartella collettiva e custodia ricoperta di percalina grigia e foderata in pelle scamosciata verde (F. Rousseau, 2018). Prima edizione della prima traduzione francese, curata e prefata da Jacques Martin. Una delle 100 copie su schiuma di sparto, l'unica carta grande. L'opus magnum di Hermann Hesse, Il gioco delle perle di vetro è anche il suo ultimo grande romanzo, pubblicato nel 1943 a Zurigo, dopo essere stato rifiutato nella Germania nazista. Fu in gran parte per quest'ultima opera che Hesse ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1946. Questo racconto anticipatore ambientato all'inizio del venticinquesimo secolo, dopo il crollo della cultura occidentale, è presentato come la biografia romanzata di Joseph Valet, un alto dignitario di un ordine filosofico-pedagogico che vive nella provincia utopica di Castalia. Interessante rilegatura di Florent Rousseau che gioca con perle di vetro ed effetti specchio.