GIOVANNI BATTISTA PAGGI (1554-1627) GIOVANNI BATTISTA PAGGI (1554-1627) 
Madonna…
Descrizione

GIOVANNI BATTISTA PAGGI (1554-1627)

GIOVANNI BATTISTA PAGGI (1554-1627) Madonna col Bambino e san Domenico Olio su tela, 99 x 84 cm Firmato sulle pagine del libro La firma che si scorge sulle pagine del libro retto dalla Vergine conferma l"attribuzione di questo dipinto inedito al pittore genovese Giovanni Battista Paggi, che i caratteri stilistici di per sé rendono evidente. È possibile leggere la scritta, nei tipici caratteri dell"elegante capitale quadrata romana utilizzata sempre dal colto pittore aristocratico, "GIO. BATTA/"", seguita, sulla costa verticale del libro, dal cognome PAGGI poco leggibile perché abraso. È in ogni caso inequivocabile la tipologia facciale della Vergine, così come lo sono il trattamento dei panneggi e la tavolozza, in questo dipinto databile già al XVII secolo. Una pulitura potrebbe chiarire meglio l"entità dei cangiantismi nei colori che nella carriera del Paggi, vissuto vent"anni a Firenze tra il 1580 e il 1600 (in esilio per la condanna di omicidio in contumacia), sono in Toscana più marcati e virtuosistici, e dopo il rientra a Genova più limitati, a vantaggio di una tavolozza più verista. Ciò, per ovvie ragioni: sia per l"adesione a una tendenza locale che egli stesso, dopo Luca Cambiaso, contribuì a consolidare nei suoi caratteri stilistici peculiari, sia per il diverso mood del tempo visto che, dopo Caravaggio, le cui opere circolavano a Genova in originali o copie già entro il primo decennio del nuovo secolo, si andava via via imponendo una nuova visione della realtà, più diretta. Nella bella tela destinata a un collezionismo privato di devozione, dove l"inserimento della figura di san Domenico può essere legata a una ragione onomastica del committente o a una sua particolare devozione per questo santo, Paggi rende la scena colloquiale. Questo lo aveva appreso da Luca Cambiaso, in cui però sono più evidenti le motivazioni religiose di adesione alla Controriforma. Qui, i gesti, le pose e gli sguardi attenuano l"effetto di convenzionalità a favore della naturalezza, rendendo questo inedito assai gradevole. Il soggetto della Madonna con Bambino, accompagnati o meno dalla figura di san Giuseppe o di un altro santo, era evidentemente caro ai suoi committenti, tanto che viene replicato più volte dal Paggi lungo tutto l"arco della carriera: sia per pale d"altare che per quadri da stanza come questo, sia nei disegni destinati o meno ad essere tradotti in larga scala su tela (cfr. A. Orlando, Dipinti genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino 2010, pp. 152-153). Anna Orlando 2021

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