D'après LOUIS II LERAMBERT (Paris, 1620-1670) 


Per il bacino dell'aiuola nei g…
Descrizione

D'après LOUIS II LERAMBERT (Paris, 1620-1670)

Per il bacino dell'aiuola nei giardini di Versailles FONTANA CON "AMORE TIRO CON L'ARCO Francia, dopo il 1667 probabilmente eseguito nel 18° o 19° secolo Piombo H. 126,5 cm, L. 123 cm, P. 107 cm Provenienza : Collezione Paul Gouvert Collezione di Mr Thomas Jefferson Penn, Chinqua-Penn Plantation (North Carolina, USA) Leland Little Auction & Estate, The Historic Chinqua Penn Auction, 25 aprile 2012 venduto per 138 000 dollari Collezione Parigi Bibliografia : Alexandre Maral, "L'Amour tirant à l'arc de Lerambert", Versalia, Revue de la Société des Amis de Versailles, n°15, 2012, p. 163-172 Thomas Hedin, Les premiers jardins de Louis XIV à Versailles, Autour de l'Amour de Louis Lerambert, Versalia, Revue de la Société des Amis de Versailles, n°15, 2012, p. 173-195 Questa fontana eccezionale, conosciuta come "L'Amour tirant à l'arc" (L'amore che disegna un arco), si ispira a un'opera del pittore e scultore francese Louis Lerambert, che doveva adornare il centro della vasca circolare del Parterre des Fleurs (e più tardi del Parterre de l'Amour) nei giardini del Castello di Versailles (fig.1). Un'imponente conchiglia che serve da base porta Cupido, l'angelo simbolo dell'Amore, seduto su un drappeggio e inclinato all'indietro, brandendo il suo arco verso il cielo, verso il Sole. Ai suoi piedi riposa la faretra (che suggerisce la diversità dell'amore) accompagnata da un curioso cilindro (contenente messaggi da avvolgere intorno alle frecce) e una torcia, simbolo del matrimonio. È accompagnato da una coppia di colombe che si beccano, un altro simbolo dell'Amore. Il collo della fiasca, che è tenuta nella mano destra di Cupido, fuoriesce dall'acqua, permettendo così al getto d'acqua di rappresentare la freccia che solitamente colpisce gli amanti. Allievo di Simon Vouet (1590 - 1649), Louis Lerambert incontrò lo scultore Jacques Sarazin (1592 - 1660), nella cui bottega entrò. Divenne poi amico del pittore Charles le Brun (1619 - 1690) e del giardiniere André Le Nôtre (1613 - 1700). Allo stesso tempo, nel 1637, ereditò da suo padre, l'incisore Simon Lerambert (1577 - 1637), l'incarico di custode delle antichità e dei marmi del re. Questa attribuzione gli permise di frequentare le alte sfere della Corte, con un certo libero accesso alla persona di Luigi XIII che continuò con la persona di Luigi il Grande. Tra il 1664 e il 1666 scolpì quattro statue di pietra che rappresentano un fauno, un satiro, un tamburino e un'amadriade danzante, ora perdute ma conosciute da incisioni. La Ballerina, in forma di modello in terracotta, fu scelta per apparire nel ritratto postumo dell'artista dipinto nel 1704 da Alexis-Simon Belle (1674 - 1734) (fig.2). Fu nel 1666 che Lerambert fu incaricato di dipingere un Amur in piombo che disegnava l'arco, come menzionato nei conti dei Bâtiments du Roi. Fu completato prima di essere pagato 800 livres nel luglio 1668. L'opera fu poi collocata verso la fine del 1667 al centro del bacino centrale del Parterre des Fleurs. L'incisione di Jean Lepautre (1618 - 1682), mostra la presenza di questo elemento nel 1677 (fig.1). In seguito ai lavori intrapresi dall'architetto Jules Hardouin-Mansart (1646-1708) per la costruzione della nuova Orangerie di Versailles a partire dal novembre 1681, importanti lavori di sterro fecero scomparire la vasca de L'Amour tirant à l'arc. È quindi probabile che l'opera in piombo sia stata immagazzinata e conservata all'inizio. Apparentemente destinato alla fusione, non compare nell'"Inventario delle opere demolite nei palazzi, che si conservano per la sostituzione" redatto a Versailles nel febbraio 1699. La statua è stata trovata e identificata solo nel 2007, senza la maggior parte dei suoi attributi (colombe, faretra e arco). Sembra che dopo la scomparsa del bacino nel Parterre des Fleurs, l'opera sia stata utilizzata come parte di una fontana nel Château de Crespières, chiamato anche "Grand Hotel de Sautour". Il nostro esemplare, probabilmente realizzato dopo quello di Versailles, proviene dalla collezione del signor Paul Gouvert (1880 - 1959), collezionista, antiquario ed esperto, che aveva informato Gaston Brière, curatore del Castello di Versailles, dell'esistenza di questa scultura, di cui poi si dichiarò proprietario. Il lavoro è stato analizzato dal fondatore Alexis Rudier e non sono state prese ulteriori misure su quella che potrebbe essere considerata una proposta. Successivamente, e in una data che rimane sconosciuta, la nostra scultura fu acquistata a Parigi da un uomo d'affari americano, Mr Thomas Jefferson Penn, che la fece collocare nella sua residenza a Chinqua-Penn Plantation (North Carolina, USA) (fig. 3), prima di essere acquistata all'asta nel 2012 da un amatore.

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D'après LOUIS II LERAMBERT (Paris, 1620-1670)

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