Attribué au MAÎTRE AUX PAGODES (actif à Paris, entre 1725 et 1735) 


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Descrizione

Attribué au MAÎTRE AUX PAGODES (actif à Paris, entre 1725 et 1735)

FLAT DESK Parigi, periodo Reggenza, circa 1730 Telaio di quercia; impiallacciature di legno viola e amaranto; bronzi dorati; pelle H. 78 cm, L. 168 cm, P. 92 cm Questa scrivania piatta dalle forme curve si apre in vita con tre cassetti e poggia su quattro gambe larghe e curve. È impiallacciato su tutti i lati con fregi a rombi, che formano un motivo a punta, disposti a riserva. I montanti sono ornati da grandi cadute in ormolu, composte da due volute che racchiudono una maschera di Tritone, la cui barba bifida si trasforma in corpi di delfini intrecciati. Un ampio filetto d'osso decorato con una fila di ovali li collega ai ricchi zoccoli a zampa di leone, impreziositi da foglie di quercia. I cassetti laterali della scrivania sono sottolineati da due refrattari in bronzo composti da foglie d'acanto che formano volute di volute decorate con fiori e sottolineate da registri di perle e gadroon perlati. Una maniglia mobile è posta al centro. Ognuno dei tre cassetti ha un buco della serratura, anch'esso in bronzo dorato, a forma di cartello a volute. Ai lati ci sono due appliques in ormolu raffiguranti una maschera femminile, probabilmente una testa di Dafne, con foglie di alloro che pendono dai capelli raccolti in trecce sotto il mento. Il piano rettangolare è circondato da un quarto di cerchio modanato i cui pennacchi a forma di cartiglio trilobato, decorato con palmette e foglie d'acanto, sono ornati da un motivo di giorno perlato, il tutto in bronzo dorato. Il suo campo, delimitato da una cornice formata da una larga fascia di chevrons di legno viola incastonati tra due filetti di amaranto di larghezza ineguale, è coperto di marocchino marrone, timbrato lungo il suo perimetro con un motivo di fleurons, dorato a petit fer. La nostra scrivania appartiene a un gruppo di mobili molto omogeneo, composto quasi esclusivamente da cassettoni - tre en tombeau e tre à la Régence - e sei scrivanie, tutte con le stesse impiallacciature di legno amaranto e viola e lo stesso repertorio di bronzi decorativi. Questo insieme è stato attribuito da Alexandre Pradère al Maître aux pagodes in un articolo pubblicato su L'Estampille- L'Objet d'art (n° 256, marzo 1992, p. 22-44). La produzione di questo ebanista anonimo di talento corrisponde a un periodo cronologico compreso tra il 1725 e il 1735. Il nostro modello è stilisticamente il più avanzato dei sei banchi inventariati associati alla produzione del "Maître aux pagodes". Tutti sono stati fatti negli anni 1725-1730 (figg. 1-2-3-4-5). Sono caratterizzati, tra l'altro, dall'aspetto tipico delle loro cinture, con i cassetti laterali che formano una leggera sporgenza e quello centrale più stretto, tutti ritagliati nella loro parte inferiore seguendo un percorso a cesta, i cui contorni molto grafici conservano ancora per due di essi (figg. 1 - 2) un carattere piuttosto arcaico, che ricorda le scrivanie realizzate nel secondo decennio del XVIII secolo. Il design più fluido e sinuoso della cintura del nostro modello, con i suoi cassetti laterali arrotondati e il cassetto centrale con il suo taglio ondulato che suggerisce un movimento a balestra, appartiene allo stile Luigi XV del 1735. Il bordo in bronzo rabescato, che delimita gli scomparti della cintura, è presente sulle cinque scrivanie più vecchie della serie, ma è assente sulla nostra scrivania. Allo stesso modo, i "portants" o draghi smerlati in bronzo, invariabilmente utilizzati sui cassetti delle cinque scrivanie, sono stati sostituiti su questa scrivania da un elemento più consono all'orientamento stilistico degli anni 1735, costituito da una voluta di fogliame e fiori d'acanto che formano una goccia traforata (un motivo presente solo su un cassettone timbrato da Jacques-Philippe Carel, ora nella Collezione Reale Svedese, inv. HGK405) Sui banchi sono stati utilizzati tre tipi di cascate: sulla più antica della serie, cascate con rocaille, sormontate da un cartello racchiuso in un cartiglio arricciato (fig. 1), cascate composte da un girasole in un cartiglio posto sui due cartigli (fig. 2) e infine, cascate con facce di tritone (fig. 3-4-5) presenti sul nostro banco. Un altro elemento di appartenenza è l'impiallacciatura a punta di diamante che copre la nostra scrivania, identica a quella di uno dei commodes en tombeau (Parigi, Palais Galliera, 15 giugno 1971, n° 105) e di uno dei commodes à la Régence (vendita Christie's Monaco, 1 luglio 1995, n° 198). I sabot di bronzo sono a forma di artigli di leone frondosi (eccetto quelli a punta sulla scrivania nell'ex collezione Normanton (fig. 3)), ma tutti sono nella tradizione boulliana. Infine, l'ultimo elemento importante nello studio dell'attribuzione al Maestro delle Pagode è l'applique in bronzo ispirata alle opere del Maestro delle Pagode.

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Attribué au MAÎTRE AUX PAGODES (actif à Paris, entre 1725 et 1735)

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