BARBEY D'AUREVILLY JULES (1808-1889)

Lettera autografa firmata [a Charles BAUDELAIRE]. S.I, "Martedì mattina" [3 giugno 1856]; 1 pagina in-8. "Portami, mio caro amico, il tuo volume di Poe. Voglio fare una citazione dal vostro avviso e, precisamente, due foglie si sono staccate dal mio volume nel mio girovagare, e le poche righe che voglio citare sono su queste due foglie. Vi terrò il vostro volume mentre copio queste poche righe, - e potrete portarlo via. L'influenza ha sequestrato il tuo articolo oggi, ma puoi contarci per martedì prossimo, il giorno in cui tornerò al giornale e inserirò il serial. È quasi finito. Vostro in amicizia". Superba calligrafia in inchiostro rosso. La chiaroveggenza letteraria di Barbey e il genio ombroso di Baudelaire. Il 17 luglio 1853, Barbey, critico del periodico Le Pays, criticò la traduzione di Amédée Pichot dei racconti di Edgar Allan Poe, rammaricandosi che Baudelaire non avesse ancora dato la sua - all'epoca non sapeva che la direzione del periodico aveva rifiutato più volte la traduzione di Baudelaire. Avendo già avuto la sua recensione di Les Fleurs du mal rifiutata nel 1857, Barbey lottò duramente e vinse la sua causa: Le Pays pubblicò le Histoires extraordinaires in forma seriale dal 25 luglio 1854 al 20 aprile 1855, e, il 10 giugno 1856, la recensione di Barbey del volume pubblicata da Lévy.