Giuseppe Cesari (dopo), Perseo e Andromeda. Fine del XVII/inizio XVIII secolo. Giuseppe Cesari1568 Arpino - 1640 Roma Olio su tela. Non firmato. Dipinti con la stessa convenzione di rappresentazione e composizione simile furono creati da Giuseppe Cesari (1568-1640), Hans Rottenhammer il Giovane (1564-1625) e Paolo Veronese (1576-1578). Dimensione ridotta (margini dipinti). Macchie sul verso del raccoglitore (resti di colla di un precedente raddoppiamento?). Numerosi ritocchi nelle parti incarnate, la bocca e le mani di Andromeda così come grandi parti delle rocce sostituite. Superficie dello strato pittorico parzialmente sfregata e con craquelure dovute all'età. Dimensioni: 57,2 x 41,7 cm. Giuseppe Cesari 1568 Arpino - 1640 Roma Cesari - detto anche Cavalier d''Arpino - nasce come figlio del pittore votivo Muzio di Polidoro. Insieme a sua madre Giovanna si trasferì a Roma nel 1582, studiò nella bottega di Niccolò Circignani e partecipò ai lavori di decorazione nel Palazzo Vaticano. Dal 1583 membro della corporazione dei pittori Accademia di San Luca. Sotto papa Clemens VIII. Aldobrandini, Cesari divenne il pittore più importante di Roma e ricevette numerose commissioni, soprattutto per gli affreschi. Tra le sue opere più importanti ci sono gli affreschi murali nel Palazzo dei Conservatori in Campidoglio a Roma e i mosaici nella cupola della Cattedrale di San Pietro; altre opere, alcune delle quali non più esistenti, furono realizzate nel Palazzo del Quirinale, Palazzo Santori e San Lorenzo in Damaso. Tra gli altri, Michelangelo da Caravaggio ha lavorato nel suo laboratorio. Artisticamente, si allontanò presto dal manierismo e divenne il più radicale e il primo rappresentante del barocco classicista.

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