Antonio CANOVA Possagno, 1757 - Venezia, 1822
Testa di Calliope o presunto ritratto di Maria Luisa d'Asburgo, imperatrice di Francia, come Calliope
Marmo bianco
Circa 1812
Altezza: 47 cm (H.: 18,5 in.)
Poggiato su un piedistallo di 9 cm
Altezza totale: 56 cm
(Piccolo restauro di uno stoppino e danni minori)
Testa di Calliope o Presunto ritratto di Maria Luisa d'Asburgo, imperatrice dei Francesi come Calliope, marmo bianco, di A. Canova
Provenienza: Collezione della baronessa e del barone Gaspard Gourgaud, per discendenza;
Vendita anonima; Parigi, hotel Four seasons, Tajan, 5 aprile 2001, n. 77;
Collezione privata, Francia
Bibliografia: Correlato:
Giuseppe Pavanello, Mario Praz, "L'opera completa del Canova", Milano, 1976, p.121-122, n°235, 237-8 ;
Gérard Hubert, "La Sculpture dans l'Italie Napoléonienne", 1964, Parigi, p.474 e tavola 64;
Elena Bassi, "Antonio Canova a Possano", Treviso, 1972, p. 96, modello in gesso elencato al n° 239.
Giancarlo Cunial, "La Gipsoteca di Possano", Asolo, 2003, p. 32.
Katharine Eustace, "Canova: teste ideali", catalogo della mostra, Ashmolean Museum, Oxford, 1997, n. 7.
Sergej Androsov, Fernando Mazzocca, Antonio Paolucci (dir.), Canova, l'ideale classico tra scultura e pittura, cat. mostra, Forlì, Musei San Domenico, 2009, p. 181-184, p. 325-326
Mario Guderzo (a cura di), "Antonio Canova, à l'origine du Mythe", cat. mostra, Aosta, Centre Saint-Bénin, 13 giugno - 11 ottobre 2015, 2015
Giuseppe Pavanello (dir.), Canova. Eterna Bellezza, cat. mostra, Roma, Palazzo Braschi, Museo di Roma, 2019, pp. 135, 249, 336-337 ;
Omar Cucciniello e Paola Zatti (a cura di), Canova. I volti ideali, catalogo della mostra, Milano, GAM (Galleria d'Arte Moderna), 25 ottobre 2019 - 15 marzo 2020, in particolare pp.103-109 e pp. 120-121.
Commento: Opere correlate:
- Antonio Canova, Busto di Clio o Calliope, gesso, modello con messa a fuoco, 1811 circa, H. 66 cm, Museo Civico, Bassano del Grappa, n°inv. 63 ;
-Antonio Canova, Testa di Calliope, marmo, H. 60 cm, firmato e datato sul retro "ANT. CANOVA. 1811", Montpellier, Musée Fabre, inv.825.1.246, proveniente dall'antica collezione della Contessa di Albany, dono di Xavier Fabre;
- Antonio Canova, Testa di Calliope, marmo, H. 46 cm, firmato e datato sul retro "ANT. CANOVA. 1812", Firenze, Palazzo Pitti, n. 237, dalla ex collezione di Ippolito Rosini,
discendente di Giovanni ;
-Antonio Canova, Testa ideale, 1817, marmo, Ashmolean Museum, Università di Oxford, inv. WA1996.395, provenienza William Hamilton;
-Antonio Canova, Ritratto di Maria Luisa, marmo, Milano, Museo del Risorgimento;
-Antonio Canova (attribuito a), Calliope, busto in marmo, dim. 69 x 54,5 x 34 x 32 cm, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, inv. 1348, acquisito da M. Payen-Allard ;
-Probabilmente fuso per Antonio Canova da Vincenzo Malpieri, Buste de Calliope, ca. 1812, con iscrizione parziale "CANOVA F.A. 1812, musa", gesso, H.: 45 cm, Vendita anonima; Londra, Sotheby's, 4 dicembre 2018, n. 117
Questo busto della musa Calliope testimonia il genio dell'artista italiano Antonio Canova, la cui opera rivoluzionò l'arte della statuaria in Europa a cavallo del XVIII secolo. Nel candore del marmo, esprime il talento del caposcuola del Neoclassicismo, che nelle sue "Teste ideali" coniugò l'idealizzazione della scultura classica con lo studio della vita.
Nato da una famiglia di scalpellini a Possagno, in provincia di Treviso, il talento precoce di Antonio Canova si manifesta fin dai primi anni di apprendistato nella bottega di Giuseppe Bernardi Torretti, poi alla Scuola di Santa Marina a Venezia, dove vince diversi premi. Il suo genio fu subito riconosciuto dai grandi mecenati della Città dei Dogi quando aprì la sua prima bottega nel 1775. La scoperta dell'antichità classica, attraverso il viaggio di studio nelle grandi città italiane, fu poi decisiva per la concezione di un'arte che propugnava incessantemente l'ideale della Bellezza. Il trasferimento a Roma nel 1779 segnò una svolta decisiva nella sua carriera; il suo studio in via delle Colonnete (fig. 1) divenne un punto di riferimento per collezionisti e artisti che venivano a Roma per ammirare l'arte antica e gli ultimi reperti archeologici. Immergendosi completamente nel "Museo di Roma" e nella grande cultura classica, Canova creò un "Culto dell'Antico" che divenne uno dei fondamenti del Neoclassicismo.
Canova assunse numerose commissioni per monumenti privati e pubblici, tra cui il famoso gruppo di Amore e Psiche del 1787 e l'illustre Monumento a Papa Clemente XIII, completato nel 1792. Ispettore generale delle Antichità e Belle Arti per lo Stato della Chiesa a partire dal 1802, nominato da Pio VII, ricevette anche prestigiosi incarichi da tutte le corti europee.
Stima 3.000.000 - 4.000.000 EUR