Sculture in marmo

Lotti consigliati

Officina inglese, tradizionalmente nota come "Scuola di Nottingham", ultimo quarto del XV secolo Testa di San Giovanni Battista e Cristo come "Uomo dei dolori" circondato da San Pietro e un vescovo Pannello in alabastro scolpito a rilievo con minime tracce di motivi dipinti Piccoli incidenti antichi e recenti, parti mancanti (parte centrale della chiave di San Pietro, dita sinistre del vescovo) e rottura verticale ricucita Dimensioni: 24,5 x 15 x 3 cm Provenienza: collezione privata, Francia; per discendenza. Opere correlate : - Inghilterra, 1470-1490 circa, Testa di San Giovanni Battista con Cristo, pannello in alabastro scolpito, dimensioni 33,5 x 21,2 cm, Londra, Victoria and Albert Museum, n°inv. A.127A-1946; -Inghilterra, fine XV secolo, Testa di San Giovanni Battista, alabastro policromato e dorato in un tabernacolo di legno dipinto, dimensioni 28,2 x 40 x 8,4 cm, Glasgow Museum, Burrell Collection, n°inv. 1.33; -Inghilterra, 1470-1485 circa, Testa di San Giovanni Battista, alabastro policromato e dorato in un tabernacolo di legno dipinto, 47 x 45,2 x 11 cm, Glasgow Museum, Burrell Collection, n°inv. 1.34; -Inghilterra, fine XV secolo, Testa di San Giovanni Battista, alabastro policromato e dorato in un tabernacolo di legno dipinto, dimensioni 36,5 x 41,2 x 7,7 cm, Glasgow Museum, Burrell Collection, n°inv. 1.35. Letteratura correlata: -Francis Cheetham, English Medieval Alabasters, Oxford, Phaidon-Christie's Limited, 1984; -Zuleka Murat, English Alabaster carvings and their cultural contexts, ill.XI e XII, The Boydell Press, 2019 e in particolare il capitolo 8 di Sophie Philipps e Stephanie de Roemer, "Conservation Study of three alabaster carvings from the Burrell Collection, Glasgow museums", pagg. 194-210. Questo finissimo pannello in alabastro scolpito raffigura un'iconografia che mette in relazione la passione di San Giovanni Battista con quella di Cristo. Vi sono sovrapposte la testa decapitata del precursore di Cristo e Cristo come "uomo dei dolori" che esce dalla tomba, affiancato da San Pietro e da un vescovo (probabilmente Thomas Becket, vescovo di Canterbury). L'opera è stata realizzata da una bottega inglese nell'ultimo quarto del XV secolo. Questa iconografia fu ampiamente diffusa attraverso pale d'altare devozionali private prodotte in serie da botteghe inglesi in questo periodo: tuttavia, oggi ne rimangono solo un centinaio di esemplari, molti dei quali sono stati distrutti in Inghilterra durante il periodo iconoclasta che seguì la rottura con la Chiesa cattolica romana a partire dal 1534. Il Museo di Glasgow ne conserva alcuni esemplari molto belli, ancora adornati con la policromia e la doratura originali e inseriti in un tabernacolo con ante dipinte. Esperto: Gabinetto di scultura e collezione

Stima 5.000 - 7.000 EUR

Ugo Zannoni (1836-1919) Andromeda Marmo bianco Firmato "Ugo Zannoni fece" sul retro Altezza: 65 cm, larghezza: 43 cm, profondità: 40 cm. Sporco, restauro al pollice Opere correlate : Ugo Zannoni, Andromeda, marmo 1859, Palazzo Spinola, Milano Letteratura correlata : -Ss dir. Francesca Rossi, La mano che crea: la galleria pubblica di Ugo Zannoni 1836-1919: scultore, collezionista e mecenate, cat. exp., Verona, Galeria d'Arte moderna 'Achille Forti', Verona, 27 giugno 2020- 31 gennaio 2021, 2020. Originario di Verona, Ugo Zannoni si forma come pittore nello studio di Grazioso Spazzi (1816-1892) prima di dedicarsi alla scultura all'Accademia di Belle Arti di Venezia e poi all'Accademia di Brera a Milano. Espone regolarmente i suoi busti e soggetti di genere nelle principali città italiane e all'estero. Assunse anche incarichi ufficiali, come la monumentale scultura del celebre Dante Alighieri realizzata nel 1864 per la Piazza dei Signori di Verona. Questa scultura in marmo, che raffigura la tragica scena di una giovane donna in ginocchio, con le mani legate, che implora il cielo, rappresenta Andromeda, figlia del re Cefeo, vittima dell'orgoglio della madre Cassiopea. Il trattamento del soggetto testimonia la perfetta padronanza del marmo da parte dell'artista e soprattutto l'influenza del tema della donna asservita al canone idealizzato che emerge dall'incontro nella statuaria italiana della seconda metà dell'Ottocento tra la tradizione neoclassica, il movimento romantico e i temi del nascente orientalismo. Le figure femminili di Zannoni dei primi anni della sua carriera riscuotono un grande successo, in particolare la prima versione di Andromeda, realizzata nel 1859 e oggi esposta a Milano. Questa figura porta anche l'impronta duratura di Canova e della sua Maria Maddalena penitente (1793, marmo, H. 90 cm, Palazzo Doria-Tursi, Genova).

Stima 10.000 - 15.000 EUR