Paraventi

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Paul SERUSIER (1864-1927) "Laveuse au Pouldu" 1890 circa, olio su tela, timbro dello studio in basso a sinistra, 94 x 60 cm Bibliografia : Boyle-Turner, Caroline, Paul Sérusier, 1983, UMI Research Press, Anne Arbor, Michigan, riproduzione della schermata fig. 27. Guicheteau, Marcel, Paul Sérusier, tom I, 1976, Editions Sides, Parigi, n° 38 p. 204, riproduzioni a pag. 20 e 204. Provenienza: Collezione privata Vendita Brest, Thierry-Lannon Associés SVV, 11 maggio 2003, lotto 226. ----------------------------------------------------------------------- "Il pittore olandese Jan Verkade, che fece amicizia con Paul Sérusier a Parigi nel 1890 e lo seguì a Huelgoat, ricorda l'interesse dei suoi compagni del gruppo Nabis per le arti applicate (D. Willibrord Verkade, Le Tourment de Dieu. Étapes d'un moine peintre, 1923): "Verso l'inizio del 1890, un grido di battaglia si levò da uno studio all'altro: Basta con i quadri da cavalletto! Abbasso i mobili inutili! La pittura non deve usurpare una libertà che la isola dalle altre arti. Il lavoro del pittore inizia dove l'architetto considera finito il suo. Muri, muri da decorare! Abbasso la prospettiva! Il muro deve rimanere una superficie, non deve essere trafitto dalla rappresentazione di orizzonti infiniti. Non ci sono dipinti, solo decorazioni! Queste fasi esprimono bene lo stato d'animo di Sérusier e dei suoi amici Maurice Denis, Pierre Bonnard, Édouard Vuillard, Ker-Xavier Roussel e Paul Ranson. Mostrò loro Le Talisman (Parigi, Musée d'Orsay) portato da Pont-Aven e raccontò della lezione magistrale di Paul Gauguin. Rimasero affascinati dalle opere bretoni di Gauguin e scoprirono con entusiasmo l'arte delle stampe giapponesi, che erano un mondo a parte rispetto ai principi rappresentativi della pittura occidentale. Fin dai primi incontri e dalle prime riflessioni teoriche, affermarono il loro desiderio di abbattere le barriere tra le belle arti e le arti applicate, e ognuno a modo suo si dedicò alla creazione di decorazioni murali, paraventi, illustrazioni di libri, scenografie e costumi teatrali, manifesti e vetrate. La Laveuse au Pouldu di Sérusier ne è un esempio perfetto. Fu concepita dal pittore come decorazione di un'anta di un paravento a quattro ante, che ora è stato smontato (un'altra anta è stata presentata in vendita da Thierry-Lannon & Associés a Brest il 9 dicembre 2023). La scelta del paravento illustra l'interesse del pittore per l'arte giapponese. L'artista ha scelto un telo di lino grezzo non trattato come sfondo colorato per il paesaggio e, per semplificare, ha usato solo quattro colori con parsimonia su questo sfondo semplice. Il bianco è usato occasionalmente per rappresentare il bucato in una cesta, il copricapo della lavandaia e la pezza che agita nell'acqua, ma è anche usato, sotto forma di piccoli punti giustapposti, per evocare in modo improbabile le nuvole all'orizzonte. Le macchie di verde, sparse sulla duna, corrispondono alla scarsa vegetazione che vi cresce. Ma lo stesso verde è utilizzato per rappresentare il mare che si estende oltre il bordo della duna, e persino nell'acqua del lavatoio. Sérusier concentra lo sguardo su questo soggetto, isolato nel grande vuoto della composizione. In questo luogo incerto, tra duna e brughiera, come a Le Pouldu, l'artista immagina una sorgente e la associa simbolicamente a un salice piangente. Una donna vestita di nero e con un grembiule rosso è inginocchiata sulla riva dell'acqua in una cassa di legno, la "carrozza della lavandaia". A Le Pouldu c'erano diversi lavatoi e Sérusier ha avuto a che fare con le donne che li utilizzavano. Ma ha preferito ritrarre un semplice stagno dove lavorava una sola lavandaia, come se ci fosse un legame tra la sua solitudine e l'isolamento del luogo. Questa scelta fa parte di un approccio che consiste nell'utilizzare mezzi simbolici - temi, forme e colori - per rappresentare il rapporto tra un luogo e le persone che lo abitano. Fuggendo dalla folla di pittori e turisti di Pont-Aven, Gauguin aveva capito chiaramente cosa poteva offrirgli un luogo isolato come Le Pouldu nel suo processo di introspezione. Guidato da Gauguin, il giovane Sérusier si evolve radicalmente e progredisce, parallelamente alla sua ricerca formale, nella riflessione sul posto della realtà nei suoi dipinti e sull'importanza del simbolismo nelle sue rappresentazioni. Questa Laveuse au Pouldu, con il suo audace approccio formale a un tema banale, è una delle pietre miliari della carriera di Sérusier, che si svilupperà a Huelgoat e poi a Châteauneuf-du-Faou. André CARIOU

Stima 80.000 - 100.000 EUR