Calice in argento dorato, punzonato da Clarís e JNA/TET, Barcellona, ultimo terzo del XVIII secolo.
Il secondo marchio non è stato trovato, ma potrebbe essere un modello di marca di Juan Altet, che in questo caso specifico funzionerebbe come un contrasto fedele.
Si tratta di un calice rococò che risponde ai modelli realizzati all'epoca di Carlo III. La coppa liscia e il sottocoppa a cupola che unisce un fusto con un nodo a vaso affiancato da due piccoli corpi ben differenziati e da una base a cupola su piede circolare, fluenti curve e controcurve che si accentuano con una decorazione basata su medaglioni ovali che racchiudono elementi simbolici circondati da fiori e grappoli d'uva che rimandano all'Eucaristia. La presenza di fiocchi che reggono ghirlande floreali, così come il piede circolare, annunciano già il nuovo stile, il Neoclassicismo. Le rappresentazioni simboliche che il sottocoppa presenta sono: un pellicano che apre il petto per nutrire i suoi piccoli, che simboleggia l'Eucaristia, l'Agnus Dei, che rappresenta la vittima offerta in sacrificio ai peccati degli uomini, e lo Spirito Santo in fiamme. Nel nodo compaiono le Tavole della Legge, due vasi e un grappolo d'uva. Ai piedi troviamo l'Occhio della Provvidenza, l'Agnus Dei e l'Arca dell'Alleanza.
Questo calice può essere messo in relazione con uno che appare ne "L'arte dell'argento". Collezione Hernández Mora Zapata", Ed. Cajamurcia 2006 pagg. 34 e 35, anch'esso proveniente da Barcellona intorno al 1778-1779.
Stima 7.000 - 7.000 EUR