Scuola neoclassica inglese del 1800 circa dopo l'antico
Testa di compagno di Ulisse
Marmo bianco
H. 66 cm
Opera di riferimento :
-Testa di un compagno di Ulisse (frammento), prima metà del II secolo d.C., marmo, H. 74 cm, Villa Adriana, collezione Townley, Londra, British Museum, inv. 1805, 0703.86.
Opere correlate :
-Testa di un compagno di Ulisse, periodo di Adriano, marmo bianco, H. 70,5 cm, Città del Vaticano, Musei Vaticani, inv. 695.
Letteratura correlata:
-Marin Quigna, Gavin Hamilton: The Great Harvest: from excavation to a dreamed antiquity: a Scottish antiquarian in the Rome of the second half of the eighteenth century, tesi di laurea sotto la supervisione di Corinne Jouys Barbelin, Parigi, École du Louvre, settembre 2016;
-Brendan Cassidy, The life and letters of Gavin Hamilton (1723-1798): artist and art dealer in eighteenth-century Rome, Londra, Harvey Miller Publishers, 2011 ;
-Guillaume Faroult, L'Antiquité rêvée : innovations et résistance au XVIIIème siècle, cat. mostra, Parigi, musée du Louvre, 2 dicembre 2010-14 febbraio 2011, Parigi, Louvre éditions, 2010, pp. 68-69;
-Viccy Coltman, Classical sculpture and the culture of collecting in Britain since 1760, New York, Oxford University Press, 2009;
-Henri Lavagne, "Deux antiquaires à la villa d'Hadrien", in Bulletin de la Société nationale des Antiquaires de France, 2004, pp. 72-76;
-Jacques Charles-Gaffiot, Henri Lavagne, Hadrien: trésors d'une villa impériale, cat. exp. Parigi, Mairie du Vème arrondissement, 22 settembre-19 dicembre 1999, pp. 95-97, opera correlata elencata al n. 74, p. 231;
-Brian Francis Cook, The Townley marbles, Londra, British Museum publications1, 985, modello elencato al n. 47, pp 16-18.
L'opera antica che è servita da modello per questa Testa di compagno di Ulisse è stata rinvenuta tra il 1769 e il 1771 durante gli scavi archeologici diretti dal pittore e antiquario scozzese Gavin Hamilton (1723-1798) a Pantanello, un sito situato nel parco della villa di Adriano a Tivoli, vicino a Roma. Nel XVIII secolo, incoraggiati dalla riscoperta dell'antichità classica e dallo sviluppo del collezionismo in concomitanza con il Grand Tour, gli scavi in Italia si moltiplicarono. Dal 1730 al 1776, il conte Fede sondò il terreno intorno a Villa Adriana. Il terreno paludoso nel parco della Villa apparteneva a Luigi Lolli, sindaco di Tivoli, che aveva scoperto sculture intorno allo stagno. Nel 1769, Gavin Hamilton e Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), disegnatore e incisore, unirono le forze, acquistarono il terreno di Pantanello e decisero di condividere le scoperte. Il prosciugamento della palude si rivelò un'impresa laboriosa e fruttuosa. In base all'accordo raggiunto con Piranesi, Gavin Hamilton recuperò le opere più importanti, che vendette rapidamente a collezionisti europei, tra cui l'inglese Charles Townley (1737-1805). Già prima del loro incontro nel 1772, Gavin Hamilton e Charles Townley erano in regolare corrispondenza: l'antiquario riferiva all'appassionato di antiquariato le sue ricerche e le condizioni delle opere scoperte. In seguito, in una lettera al collezionista datata 18 maggio 1779, Gavin Hamilton riassume le sue ricerche a Pantanello e spiega che i busti e i ritratti trovati sepolti nel fango erano quelli meglio conservati. Nella stessa lettera elenca le principali scoperte fatte durante gli scavi e la loro collocazione; in particolare, ricorda una testa di eroe greco ora in possesso del destinatario, Charles Townley. Scambiata dapprima con Thomas Jenkins, collezionista e mercante d'arte, questa testa antica fu poi acquistata da Charles Townley il 18 febbraio 1772 per 200 sterline.
Charles Townley trascorse diversi periodi in Italia. Al suo ritorno a Londra nel 1774, studiò rigorosamente le opere portate dal suo Grand Tour o acquistate successivamente da antiquari inglesi a Roma. L'appassionato propose diverse ipotesi per identificare questa testa antica: una testa di titano, un eroe omerico o un ritratto di Diomede. Nel 1957, la scoperta nella grotta di Tiberio a Sperlonga di un gruppo più tardo ma più completo, raffigurante l'accecamento del ciclope Polifemo, confermò che si trattava effettivamente della testa di un eroe dell'Odissea di Omero, e più precisamente di un compagno di Ulisse.
Come i collezionisti inglesi del XVIII secolo, Charles Townley scrisse diversi cataloghi delle sue acquisizioni in cui riportava il titolo, il nome dell'antiquario, il prezzo dell'opera e una descrizione accademica basata sugli scambi con altri collezionisti e su fonti antiche. Un olio su tela di Johann Zoffany che illustra Charles Townley e i suoi amici
Stima 12.000 - 15.000 EUR