Fernand KHNOPFF Grembergen, 1858 - Saint-Josse-ten-Noode, 1921
Testa di Hypnos
Bronzo con patina marrone-verde sfumata
Altezza: 24,5 cm (9,64 pollici)
Poggiata su un piedistallo di onice
Altezza totale: 31,5 cm (12,40 pollici)
Testa di Hypnos, bronzo con patina verde sfumata, di F. Khnopff
Provenienza: Collezione privata, Bordeaux
Bibliografia: correlata:
Robert L. Delevoy, Catherine De Croës, Gisèle Ollinger-Zinque, "Fernand Khnopff, catalogue de l'œuvre", Bruxelles, 1979 (e ried. 1987), pp. 327-328, n. 363
Jeffery W. Howe, "The Symbolist Art of Fernand Khnopff", UMI Research Press, n. 28, 1982, p. 111-113.
Michel Draguet, "Khnopff ou L'ambigu poétique", Parigi, 1995.
Frederik Leen, Dominique Maréchal, Gisèle Ollinger-Zinque, "Fernand Khnopff, 1858-1921", cat. exp. Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, 2004, p. 164, n°98
Michel Draguet, Dominique Morel, "Fernand Khnopff: le maître de l'énigme", Album de l'exposition, Parigi, Petit Palais, 11 dicembre 2018 - 17 marzo 2019, p. 58-69
Commento: Figura di spicco del Simbolismo, movimento che si distinse nel panorama artistico europeo a cavallo del XX secolo, dominato dai post-impressionisti e dalle prime avanguardie, Fernand Khnopff riuscì a diventare un artista a sé stante anche all'interno del suo stesso movimento, tanto da dedicare la sua vita al servizio di un'arte totale, fortemente evocativa di significati, con un'estetica e uno stile così particolari.
Impregnato fin dall'inizio di una sensibile malinconia, sia nei paesaggi che nei ritratti di famiglia, nel 1891 compì un viaggio a Londra che ebbe un effetto profondo sulla sua vita. Durante una visita al prestigioso British Museum, il nostro artista ebbe un vero e proprio incontro con l'oggetto che sarebbe diventato fondamentale per la sua carriera: una piccola testa antica frammentaria attribuita all'epoca allo scultore greco Scopas (circa 420 - 320 a.C.), raffigurante Hypnos, il dio del sonno (fig. 1).
All'epoca, Khnopff non aveva ancora integrato nella sua immaginazione e nelle sue creazioni questo soggetto, che in seguito sarebbe diventato un'ossessione. È innanzitutto dal punto di vista visivo che l'oggetto lo travolge. Per tutta la sua giovane carriera, aveva cercato di rendere con infinita precisione la forza malinconica degli occhi, quello sguardo fisso e freddo che guarda quasi senza vedere. I suoi ritratti testimoniano questa costante ricerca, che all'epoca sembrava inconscia all'artista, ma che gli si rivelò quando vide questo antico.
Questa ossessione per Hypnos, che lo ha portato a costruire un altare votivo nella sua casa, sembra in realtà il frutto di un'ossessione per lo sguardo e per il problema costante della sua materializzazione artistica. Tutte le sue creazioni portano il segno di questa ossessione, e la nostra maschera diventa una pietra miliare essenziale nello sviluppo della sua arte.
Nel 1900, il fascino di quest'opera lo portò a sovrastampare la versione in gesso venduta dal British Museum per realizzarne una stampa in bronzo1 . Prima di allora, l'artista aveva già inserito la sua versione dell'oggetto in diversi dipinti, in particolare ne L'Aile Bleue, realizzato nel 1894 (fig. 2).
1. Altre due versioni del nostro bronzo sono apparse recentemente sul mercato dell'arte. Una, con una patina più uniforme, è stata venduta per 38.240 euro da Christie's a Londra il 17 giugno 2004, al n. 64. L'altra, con una bella patina che si tinge d'oro, è stata venduta nelle nostre sale il 27 marzo 2019, con il n. 121 (venduto per 62.400 euro).
Stima 10.000 - 15.000 EUR